In copertina: il GM Rob Pelinka insieme al coach Darvin Ham prima della gara tra Lakers e Kings all’Honda Center di Anaheim. (Ryan Sun, AP Photo)

Questa notte, a Palm Springs, i Los Angeles Lakers disputeranno l’ultima gara della loro preseason contro i Phoenix Suns. Mike Trudell, beat reporter dei californiani, ha evidenziato alcuni degli aspetti positivi emersi durante le gare giocate dai californiani.

🆙 La costruzione del gruppo

Il coaching staff dei Lakers ha provato a raggiungere due obiettivi non propriamente compatibili: costruire coesione e gestire il minutaggio. Per il momento, sembra esserci riuscito discretamente.

A causa di qualche limitazione nell’impiego di alcuni giocatori, coach Darvin Ham non si è potuto concedere il lusso di schierare spesso le migliori lineup. Eppure, diversi quintetti hanno fatto un’ottima impressione, prima che nei secondi tempi delle gare venisse dato spazio ai giocatori più giovani.

I Lakers hanno segnato almeno 70 punti nei primi tempi contro Nets e Warriors, senza dimenticare i 40 punti realizzati nel terzo quarto contro i Kings. Nel primo tempo contro i Bucks, i losangelini – senza quattro elementi importanti delle rotazioni – hanno giocato alla pari di una delle migliori squadre della Eastern Conference.

Dei dodici giocatori che potrebbero far parte della rotazioni, sei hanno giocato tutte e cinque le partite: Russell, Hachimura, Prince, Hayes, Wood e Christie. Davis ne ha giocate quattro, Vincent tre. Due apparizioni – causa load management – per James e Reaves, mentre gli infortuni hanno limitato l’impiego di Cam Reddish (due) e Vanderbilt (una).

L’infortunio di Jarred Vanderbilt è l’unico che desta preoccupazione: il dolore al tallone sinistro lo terrà a riposo contro i Suns e nella giornata di venerdì verrà rivalutato. Gabe Vincent ha saltato le ultime due gare a causa di un dolore alla parte bassa della schiena, ma dovrebbe rientrare a stretto giro. Anche il rookie Jalen Hood-Schifino ha riposato per qualche giorno a causa di contusione al ginocchio destro.

Il minutaggio limitato per LeBron James – al ventunesimo anno della sua incredibile carriera – ed Austin Reaves, reduce dalla partecipazioni ai mondiali con Team USA, era pianificata.

🔝 Anthony Davis faro dei Lakers

Prima della scorsa trade deadline e la sessione di mercato estiva hanno aggiunto profondità, stazza e talento al roster dei Lakers. Ma tutto parte da Anthony Davis.

The Brow, nettamente il miglior difensore dell’ultima postseason NBA, durante la preseason è stato eccezionale anche in attacco. AD ha tirato con il 54.5% dal campo, il 50% da tre e l’88.9% dalla lunetta mettendo a referto 14.3 punti di media in appena 17 minuti di gioco. Rapportando le sue cifre a 36 minuti di media, le cifre sarebbero circa di 30.2 punti, 13.2 rimbalzi e 5.3 assist con 4.2 stocks e +13.2 di Plus/Minus.

Ha suscitato clamore una dichiarazione di Ham, il quale ha detto di volere che Davis tentasse almeno sei triple a partita. Il coach non si riferiva strettamente ai tentativi, ma desiderava far capire al suo giocatore che ha il via libera, come ribadito al termine dell’allenamento del martedì:

«Voglio che AD sia aggressivo in tutti e tre i livelli dell’attacco. Non voglio che esiti quando avrà l’occasione di tirare.»

Davis, inoltre, ha beneficiato dell’implementazione da parte del coaching staff di alcuni set five-out, che hanno aumentato le spaziature dell’attacco dei Lakers. Come evidenziato anche da Reaves:

«Ci basta un po’ di spazio in più. Se AD continua a tirare come sta facendo è praticamente immarcabile.»

👀 Russell e il supporting cast

Austin Reaves dovrebbe comporre il backcourt titolare insieme a D’Angelo Russell, ed entrambi hanno brillato durante la preseason. HBK ha tirato con il 68.6% dal campo e il 62.5% dall’arco nelle due gare disputate. D-Lo ha tirato rispettivamente con il 60.9% e il 55.6%, mantenendo un ottimo rapporto tra assist e palle perse. Ancora Reaves:

«D-Lo sta giocando molto bene. La libertà con cui gioca e la sua leadership ci fanno giocare con fiducia. Credo che giocherà una grande stagione.»

Ham ha scelto di essere prudente riguardo al quinto titolare, ruolo ricoperto in modo egregio da Taurean Prince in assenza di Vanderbilt. Dopo un difficile esordio contro gli Warriors, l’ex Timberwolves ha segnato 11 delle 20 triple tentate successivamente, raggiungendo la doppia cifra in tre partite consecutive e recuperando un paio di palloni sia contro i Kings che contro i Warriors.

Anche Rui Hachimura ha destato un’ottima impressione, ma sembra probabile una sua partenza dalla panchina, che gli consentirebbe di attaccare i mismatch. Il giapponese ha comunque buone possibilità di finire le partite, a seconda degli avversari affrontati.

Contro i Suns, il piano dei Lakers è quello di simulare una rotazione da regular season per almeno tre quarti. Poi si comincia con le gare che contano. Sempre Reaves:

«Crediamo di potercela giocare contro chiunque. Dobbiamo solo gestire al meglio le nostre capacità. Sappiamo cosa dobbiamo fare per avere successo, sta a noi farlo.»


LeBron James ha superato Kareem Abdul-Jabbar, diventando il miglior realizzatore della storia della NBA. Leggi gli articoli dedicati al record del quattro volte MVP scritti dalla redazione di LakeShow Italia:


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