In copertina: Austin Reaves e Darvin Ham nel corso della gara tra Los Angeles Lakers e Charlotte Hornets allo Spectrum Center (Brock Williams-Smith and Jared C. Tilton, NBAE via Getty Images)

L’ennesima prestazione monstre di LeBron, il ritorno di Reaves ed un infortunio che potrebbe aggiustare il tiro nella vittoria dei Lakers a Charlotte.

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Un quintetto “casualmente” giusto ha aiutato i Lakers ad avere delle lineup più consistenti e le prestazioni dei role player sono state migliori rispetto al solito. Almeno per tre quarti.

👑 King Size

Dopo dieci partite in cui LeBron James ha giocato alla grande, la prestazione contro gli Hornets è addirittura esagerata. Per metterla in una scala tipicamente USA: KING SIZE!

Dopo un primo quarto di pessima pallacanestro, nella seconda frazione James ha messo in campo il meglio del repertorio: and-one, circus shot, alley-oop e step back impossibili. Una performace da urlo.

Circus shot ne abbiamo?

Oltre ai 43 punti segnati LeBron ha messo a referto anche sei assist ed in generale ha “creato” in tanti modi per i suoi compagni. I raddoppi che Charlotte ha provato a portare sono stati sistematicamente battuti dalle letture lucide del numero 6 gialloviola. Bersaglio preferito del quattro volte MVP è stato Thomas Bryant, che ha messo a frutto 5 dei 6 assist del prescelto.

Bryant ha capito chi gli farà firmare un bel contratto il prossimo anno.

Al netto di tutte le congetture statistiche ed analisi tattiche, poi c’è sta robina qua (cit.):

Alzarsi ed applaudire.

🎸 Il ritorno di Austin

Vedere Austin Reaves nei minus è roba rara, e pure nelle ultime settimane è successo più di una volta.

Contro Charlotte, come dichiarato nel podcast, mi aspettavo una bounce back performance e cosi è stato. Risucchiato anche lui nel pessimo primo quarto di squadra, poi – insieme a LeBron – ha distrutto gli Hornets nel secondo quarto.

La premiata ditta Reaves & James ha prima iniziato così:

Conduzione perfetta del contropiede per Austin, che non può che servire un cioccolatino ad un rimorchio di quel calibro.

La partita di HBK è anche stata però caratterizzata da tanta palla in mano, anche a causa dell’assenza di Russell Westbrook, e quindi la possibilità di mostrare che il lavoro che sta facendo sul ball handling e sulle letture quando si muove verso il ferro stanno funzionando alla grande.

Esitation, equilibrio di Melo precario e due punti facili al ferro.

Al grande lavoro offensivo si è aggiunta una prestazione di sacrificio su Terry Rozier , avversario che per caratteristiche e attitudine poteva impensierire Austin.

Nei circa 9 possessi in cui Reaves ha lavorato contro Scary Terry, l’oggetto dei desideri del nostro Stuani ha realizzato un solo canestro.

L’assist menzionato prima ha questo preambolo difensivo. Defense to offense.

In questa clip Austin legge bene la posizione di drop di Bryant e tiene il braccio largo per scoraggiare il passaggio verso Mason Plumlee che intanto si era abbassato sulla linea di fondo. Oltre a contenere bene il pocket pass in qualche modo, ai limiti della legalità, cerca di fare anche il lavoro migliore possibile in lock and trail. La frenata ad un centimetro da Rozier è poi il colpo da maestro.

L’ottima capacità di difendere il pick-and-roll di Reaves non è una novità.

In stagione i Lakers concedono 0.889 PPP quando è Austin a difendere il ball handler del pick-and-roll. Numero di tutto rispetto che lo mette al 71%ile in uno dei fondamentali difensivi più importanti, in un campione più piccolo anche negli handoff HBK fa un lavoro eccellente: i PPP scendono a 0.725 ed il posizionamento nel percentile è spaziale: 97%ile.

🔄 Just another small sample

Dopo il match contro gli Hornets sono stato incuriosito dalla prestazione, finalmente accettabile, di Patrick Beverley.

In particolare sono andato a guardare il Net Rating dei Lakers quando Pat condivide il campo con due ali “vere”, dunque due tra Juan Toscano-Anderson, Troy Brown Jr. e James.

I numeri con TB Jr. e James non sono per niente esaltanti: -3.7 di NetRtg in 155 minuti. Quelli dell’accoppiamento di Mr. 94 Feet con JTA e Brown Jr. sono ottimi: 12.2 in soli 12 minuti.

Mi sono allora fatto venire un’altra curiosità: guardare le lineup a quattro con Pat, JTA, Brown Jr. e James. Il campione è ancora più piccolo (7 minuti) ma il NetRtg relativo è ancora più interessante: 31.3.

Il sample è minuscolo, l’analisi ha zero valore ma non è che se Beverley gioca da guardia marcando giocatori di stazza che almeno può avvicinare, magari non è cosi bollito come sembra?

❌ Hornets vs Lakers: i Minus

Dicevamo che per tre quarti la squadra ha fatto il suo dovere, ma nell’ultimo periodo è stato un pianto.

🧠 Darvin, mi stai insospettendo.

Fino ad un mesetto fa ero estremamente contento del lavoro fatto da Darvin Ham.

Gestire un roster disfunzionale, convincere Westbrook a mettersi a disposizione e far rendere giocatori che fino ad ora avevano stentato come Brown Jr. e Lonnie Walker IV non era scontato. Insomma, il lavoro mi sembrava ottimo.

Poi alcune sue scelte mi hanno fatto storcere il naso, in particolare certe decisioni contro i Celtics.

A Charlotte è successo qualcosa di simile.

Capisco l’enorme vantaggio, ma arrivare a giocare il l’ultimo quarto con cinque giocatori impiegati praticamente per 12 minuti, mentre altri 3 non arrivano a due mezzo, mi sembra una pazzia considerato anche il lungo road trip.

Se poi Kendrick Nunn è quello che ha giocato di più dopo gli starter, allora il dubbio si trasforma in shock.

🥴 Un quarto infernale

I Lakers nei primi tre quarti erano riusciti a tenere LaMelo Ball e Rozier fuori dalla partita.

Nel quarto periodo il duo di guardie degli Hornets ha fatto malissimo ai Lakers: 11 dei 24 punti di Melo arrivano negli ultimi dodici minuti, cosi come 17 dei 27 di Scary Terry.

Sembra una scusa per continuare a puntare il dito, ma il primo possesso del quarto periodo per Ball è stato questo:

Mancata comunicazione tra Gabriel e Nunn e due punti facili per Ball.

Nunn è in marcatura su Melo, lo segue, passa bene sull’handoff e poi invece di fare lock and trail – come si dovrebbe in drop coverage – lasciando Wenyen Gabriel a contestare un probabile pullup, continua a correre per stare affianco a Ball e la frittata è fatta.

Oltre alle scelte incomprensibili di Ham, anche il livello di attenzione generale è calato nel quarto periodo.

Beverley e Dennis Schröder hanno giocato una discreta partita nella propria metà campo ma nell’ultima frazione anche loro hanno faticato.

Schröder lost in translation.

Solitamente i Lakers cambiano quando c’è un blocco tra due guardie e fanno drop quando a bloccare è un lungo.

Nella clip Schröder si perde il cambio con Beverley e poi inspiegabilmente si aspetta che Thomas Bryant esca sul tiro aperto di Rozier. Un macello.

Tenere alta la tensione per evitare rischiosi comeback è fondamentale per questa squadra.

Ham deve capire che non è che facendosela sotto e tenendo dentro gli uomini “fidati” si vincano tante partite.

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte (4:00 🇮🇹) tra Mercoledì 4 e Giovedì 5 Gennaio per affrontare i Miami Heat alla crypto.com Arena.

Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports™ (SS), Cleaning The Glass (CTG), NBA Advanced Stats (NBA) e Basketball Reference (BR). Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.


Ascolta Lakers Speaker’s Corner, il podcast italiano dedicato ai gialloviola, su:


Ingegnere, partenopeo disperso tra le Alpi svizzere, world traveler. Ho cominciato con Clyde Drexler per finire ai Lakers. Everything in its right place, no?

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