Nella prima partita in California dopo il road trip ad Est i Los Angeles Lakers incontrano i Boston Celtics. Le due rivali storiche regalano una partita non bellissima ma destinata a restare a lungo nella memoria di noi tifosi.

La parte buona del referto va ai verdi del Massachusetts, mentre per i gialloviola resta una sconfitta ancora più incredibile e difficile da digerire rispetto alle beffe subite con Indiana e Philadelphia.

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✅ Lakers vs Celtics: i Plus

La sfida tre le squadre di Los Angeles e Boston condensa tre partite diverse in una.

Nei primi trenta minuti gli ospiti hanno condotto agevolmente la gara, fino a portarsi sul punteggio di 84-65. A quel punto i gialloviola mettono insieme un parziale di 41-9 portandosi sul +13 a meno di cinque dal termine. Ed infine il crollo, con i verdi in grado di rimontare e vincere all’overtime.

In questa sezione l’analisi non può che concentrarsi sul momento di gara che ha illuso noi tifosi.

🆙 Il parziale

In primo luogo occorre ricordare che i verdi fossero in back-to-back e impegnati nella sesta ed ultima partita del loro viaggio ad Ovest. I Celtics, complice il vantaggio di quasi 20 punti, si sono ritrovati senza energie fisiche e nervose e questo è un fattore determinante nella rimonta dei Lakers.

Ma al netto del calo degli avversari, bisogna riconoscere a Darvin Ham e i suoi ragazzi quanto ottenuto. Il primo aspetto riguarda lo spirito con cui la squadra ha cercato la rimonta e proprio il coach merita credito per aver portato voglia di vincere e non arrendersi a un gruppo che lo scorso anno era perennemente spento.

La svolta arriva a 2 minuti dal termine del terzo periodo con i Celtics un po’ stanchi e avanti di 14 lunghezze. Ham rimette in campo James a completamento della lineup composta da Westbrook, Reaves, Brown Jr. e Davis. Da qui il parziale di 32-5 e i migliori 10 minuti di pallacanestro Lakers degli ultimi due anni.

La differenza l’ha fatta in primis la difesa, in grado di produrre 7 palloni persi da cui sono scaturiti 13 punti. Le chiavi sono state la volontà di cambiare sui blocchi, l’energia di Russell Westbrook, la disciplina di Reaves e Brown Jr., l’intelligenza di James e soprattutto la presenza di Anthony Davis.

Westbrook segue bene il taglio di Williams, l’aiuto di James permette a Brodie di stoppare l’avversario. Il pallone torna ai Celtics, ma Reaves è bravo a ruotare su Smart, Davis e Westbrook sprintano su Brown costringendolo all’errore: Reaves recupera il pallone e può lanciare Westbrook per due punti facili

L’attacco non è stato favoloso per fluidità, ma ha vissuto del talento delle tre stelle che han saputo valorizzare i propri punti di forza, non a caso sono arrivati 11 punti in contropiede e 10 viaggi in lunetta.

LeBron forza il cambio grazie al taglio di Reaves e da li gioca pick-and-roll con Davis mandandolo a schiacciare

L’auspicio è che questi 10 minuti possano servire per far capire alla squadra le proprie potenzialità e simili stretch possano essere riproposti in stagione, magari con esito vincente.

❌ Lakers vs Celtics: i Minus

Ed ora tocca la parte dolente, ovvero commentare i perché della ennesima beffa subita in questo primo terzo di stagione regolare

🔞 Beverley e Schröder

La coppia di guardie titolari è stata la grande delusione della prima parte di gara per i gialloviola. Dopo alcune settimane credo si possa affermare con certezza che l’esperimento del duo nello starting lineup non funziona e produce costantemente partenze ad handicap.

Patrick Beverley (185 cm) e Dennis Schröder (190 cm) sono bassi anche come point guard, insieme sono insostenibili a maggior ragione quando il “tre” della squadra è un altro esterno come Lonnie Walker IV (193 cm).

Mr. 94 Feet in marcatura sulle scoring wing è sovrastato fisicamente e Dennis The Menace non può giocare in un quintetto che cambia sui blocchi. In attacco il tedesco è ordinato, ma lo sprint di un tempo sembra un ricordo, mentre Bev conferma i limiti di tutta la carriera. Inoltre le lacune al tiro pesante intasano l’area per le stelle.

In stagione con i due sul parquet il Net Rating è -7.9 in 123 minuti. Durante la partita inoltre, a causa della strutturazione del roster, si è vista anche la lineup con Beverley, Schröder e Westbrook. Vale la pena citare anche il disastro che ne consegue: -75 nei 20 minuti giocati insieme in stagione.

Il buongiorno si vede dal mattino. Il primo canestro dei Celtics è un facile taglio backdoor di Brown colpevolmente perso da Beverley

L’augurio è che coach Ham metta fine al più presto a questa starting lineup.

🥴 Darvin Ham

E proprio il coach è protagonista del secondo Minus. In assoluto, come già accennato nei Plus, il suo lavoro va elogiato, ma questa in questa partita ci sono delle colpe che vanno oltre alla collezione di nani da giardino nel quintetto iniziale.

La scelta di insistere per 14 minuti filati con lo stesso quintetto e di non dare riposo a James e Davis ha portato i giocatori totalmente cotti e sulle gambe nel finale di partita. È vero che se Tatum non avesse segnato un canestro da mostro staremmo parlando di una vittoria, ma la storia non si fa con i se e noi siamo di frante all’ennesima sconfitta.

Tale gestione delle stelle non è sostenibile, non solo ella singola partita ma anche nel lungo periodo.

Nel finale inoltre, Darvin Ham è venuto meno per mancanza di aggiustamento sulla mossa di Joe Mazzulla di mettere in marcatura Luke Kornet su Westbrook. Tale situazione si era già vista a inizio stagione contro Clippers e Blazers, ci si sarebbe aspettati una squadra più pronta.

Primo possesso e Kornet lascia metri di spazio a Westbrook che si rifugia in un pull up dal mid-range con poco ritmo e zero copertura a rimbalzo offensivo
In questa situazione Kornet ignora Westbrook in angolo e va subito in aiuto su Davis che voleva sfruttare il mismatch con Tatum, costringendo così AD all’errore. I centimetri di JT inoltre vanificano gli sforzi di Brodie a rimbalzo offensivo

Un altro momento in cui l’inesperienza del coach è venuta a galla è nell’azione che ha cambiato l’inerzia della gara. Con i Lakers avanti di 13, un LeBron già sulle gambe ha provato la tripla per chiudere la gara. Sull’errore AD è lento in transizione e Grant Willams segna da 3 punti. Sulla seguente rimessa James e Westbrook pasticciano e Marcus Smart ruba il pallone per il meno 8.

Un coach più esperto forse avrebbe chiamato time out non appena la palla di Willams è entrata nel canestro, evitando di fatto 2 punti e un momento di svolta emozionale del match.

📉 LeBron nel clutch

Mi dispiace davvero tanto dover parlare di LeBron James nella sezione Minus dopo una partita di altissimo livello per 44 minuti in entrambe le metà campo. Ma gli ultimi possessi dei regolamentari meritano di essere menzionati.

I Lakers sono di gran lunga la peggior squadra NBA nel clutch time con un Net Rating di -35.2. In particolare è l’attacco ad essere disastroso, con il 41.6% di True Shooting. Un dato che però trovo molto curioso è che i Lakers sono la miglior squadra NBA per quanto concerne evitare i palloni persi, infatti solo il 4.8% dei possessi rientra in tale categoria. Per contestualizzare, nei regolamentari la squadra che perde meno palloni è Toronto con il 12.8%.

A mio avviso proprio il dato in teoria positivo rispetto ai palloni persi è l’indicatore di una strategia che non paga, ovvero la volontà di James di addormentare il gioco fino a pochi secondi dallo scadere dei 24, ricercare un mismatch favorevole e attaccare.

Nei finali di gara il Prescelto viaggia con il 36% dal campo e il 20% dall’arco, dati che non rendono giustizia alla sua carriera. I motivi di un tale disastro sono a mio avviso due.

In primo luogo va sottolineata la strutturazione di squadra, mancano tiratori credibili e l’area è costantemente intasata. Inoltre tra gli esterni manca un giocatore come era ai tempi Alex Caruso in grado bloccare con profitto ed essere pericoloso come tagliante.

Ma il motivo principale dei pessimi risultati è a mio avviso la fatica. LeBron nei finali è spesso privo di energie e non ha più le gambe per battere l’avversario dal palleggio o bullizzarlo in post, il risultato sono dei tiri da tre o dei long-two complessi. È forse ora che lui e Ham inizino a pensare a un minutaggio e pause diverse durante la partita.

LeBron sul +5 a un minuto dal termine ha gestito il pallone per i 24 secondi senza creare un vantaggio. Quando trova il cambio su Williams non ha forza e tempo per batterlo e si rifugia in un pull up a bassa percentuale

L’auspicio è che LeBron riesca a rendersi conto che in questo momento il suo basket nei finali non è vincente e sappia trovare in accordo con Ham una soluzione. Lasciare la palla anche ai compagni in alcune azioni potrebbe aiutarlo ad avere più energia e a rendere meno prevedibile l’attacco.

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte (4:00 🇮🇹) tra Venerdì 16 e Sabato 17 Dicembre per affrontare i Denver Nuggets alla crypto.com Arena.

Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports™ (SS), Cleaning The Glass (CTG), NBA Advanced Stats (NBA) e Basketball Reference (BR). Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.


Ascolta Lakers Speaker’s Corner, il podcast italiano dedicato ai gialloviola, su:


Torinese, consumatore seriale di eventi sportivi. Grazie a Magic Johnson nasce la passione per la pallacanestro, i Lakers e la costa Ovest degli Stati Uniti. Esperienza NBA trentennale dal divano di casa. Phil Jackson è la guida spirituale di riferimento.

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