In copertina: Dennis Schröder (Kevork Djansezian, Getty Images)
Incredibile ma vero. I Los Angeles Lakers, privi di LeBron James, Anthony Davis e Lonnie Walker IV, battono i Miami Heat e portano a casa la terza vittoria consecutiva. Un successo, quello dei gialloviola, frutto di una grande prova di squadra in entrambe le metà campo, impreziosita da alcune notevoli prestazioni individuali.
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✅ Lakers vs Heat: i Plus
Non avrei mai pensato di scrivere di una vittoria e invece mi trovo addirittura a celebrare uno dei miei pupilli, la “minaccia” tedesca.
🇩🇪 Unleash The Menace
Dennis Schröder ha giocato per distacco la sua migliore partita dal suo ritorno ai Lakers. Le prime settimane del tedesco non sono state semplici, complici anche alcune scelte di Ham e la strutturazione del roster che non gli hanno permesso di sfruttare al meglio le sue caratteristiche.
Non è un caso che le prestazioni migliori siano arrivate negli ultimi giorni, quando i Lakers hanno aumentato i minuti dei quintetti “big”, limitando – per quanto possibile – i mismatch di stazza e altezza che coinvolgono Schröder.
Nella partita contro Miami Dennis è stato fondamentale nel clutch, ma partirei dal suo lavoro nella metà campo difensiva per sottolineare come fosse mentalmente e fisicamente presente fin dalla palla a due.
Come nel match della scorsa settimana, anche questa notte il tedesco aveva il compito di marcare in single coverage Tyler Herro e i risultati sono stati eccellenti.
Il prodotto di Kentucky, che nelle ultime dieci viaggiava a più di 23 punti di media, ha chiuso la contesta con soli 9 punti, collezionando 4 palle perse e un brutto 4/14 al tiro. Merito di uno Schröder particolarmente disciplinato e abile a passare sopra i proverbiali blocchi degli Heat portati per liberare al tiro Herro.
Il tedesco ha seguito Herro in maniera ossessiva per tutta la partita, non lasciandogli alcuna ricezione pulita in uscita dai blocchi e pressandolo a tutto campo quando il numero 14 iniziava l’azione.
Osservando attentamente il lavoro fatto da Schröder sia contro Herro che contro Trae Young nel match di Atlanta, si riesce a capire meglio perché Ham insista nel farlo partire in quintetto nonostante non abbia brillato in diverse uscite.
In questo momento, soprattutto a causa dell’evidente calo fisico di Beverley, Dennis The Menace è nettamente la migliore opzione a disposizione di Ham nella difesa sul punto di attacco. Non stiamo parlando di un difensore eccelso, soprattutto a causa dei frequenti cali di concentrazione che ha nel corso delle partite e per i chiari limiti fisici, ma questo passa il convento di Rob Pelinka.
Come accennato in precedenza, però, Schröder è stato protagonista anche nella metà campo offensiva, dove si è distinto con ben 14 punti nel quarto periodo, decisivi per portare a casa la vittoria.
Oltre a vivere un’insolita serata positiva nel tiro dalla lunga distanza (4/7 da tre), Dennis mostra una delle caratteristiche migliori, ovvero la capacità di attaccare il ferro sui cambi contro avversari che non possono tenere il suo primo passo.
Nelle serate migliori il tedesco riesce a capitalizzare i propri drive andando diverse volte in lunetta. Nel match contro gli Heat Schröder fa registrare addirittura il suo career high per liberi tentati, ben 14, di cui 12 mandati a bersaglio.
Dennis wird nicht diskutiert, er wird geliebt. (Fatevela tradurre da Nello).
💪 Davis backups
Nella partita di Miami gli Heat avevano fatto il bello e il cattivo tempo sotto canestro. Anche la scorsa notte la squadra di Spoelstra ha dominato sotto le plance raccogliendo 14 rimbalzi offensivi (un’enormità), ma nonostante questo dato, per me i Lakers hanno giocato una partita fisica sopperendo in qualche modo all’assenza di James e Davis.
Da questo punto di vista meritano una menzione speciale Thomas Bryant e Wenyen Gabriel. Da quando AD si è infortunato contro i Nuggets, TB ha iniziato a produrre con continuità nella metà campo offensiva dimostrando di essere qualcosa in più di un semplice backup five.
In questo stretch di dieci partite Bryant sta viaggiando a 15.5 punti di media (64.4% dal campo) e 10 rimbalzi. Nelle ultime settimane l’ex giocatore degli Wizards ha mostrato di avere delle ottime mani per raccogliere gli scarichi dei compagni, anche in spazi ristretti.
Non di rado i Lakers si sono addirittura affidati a lui nei finali di partita e Bryant, in maniera sorprendente, è stato lucido ed efficiente. Contro gli Heat, ad esempio, TB ha messo a segno 11 punti nell’ultima frazione, tra cui spicca uno dei canestri più pesanti dell’intera contesa.
Se Bryant è ormai una costante in quanto a produzione offensiva, non possiamo dire lo stesso di Wenyen Gabriel. Il journeyman proveniente del Sud Sudan, però, al contrario di TB, continua a mostrare degli ottimi istinti difensivi.
In questo momento i Lakers devono chiedere tantissimo ai propri lunghi, probabilmente troppo per quello che è il loro talento. Ma fin qui Bryant e Gabriel stanno eccedendo persino le più rosee aspettative.
📊 Il record senza Davis
Dopo le rovinose quattro sconfitte consecutive, arrivate tra l’altro dopo una serie di prestazioni imbarazzanti, temevo che la stagione dei Lakers fosse ufficialmente finita. A sorpresa, invece, abbiamo raccolto quattro vittorie nelle ultime cinque partite che ci dicono che i gialloviola sono moribondi, ma ancora vivi.
Se allarghiamo l’orizzonte non possiamo che essere contenti del record della squadra senza AD. In dieci partite con Davis out, infatti, i Lakers hanno ottenuto cinque vittorie e cinque sconfitte. Meglio, dunque, di quanto potessimo pensare.
Adesso, però, arriva la parte più difficile del calendario e dunque dobbiamo ancora una volta aggrapparci all’uomo con la maglia numero 6 nella speranza che riesca a tenere a galla la nave prima del rientro di The Brow.
❌ Lakers vs Heat: i Minus
Per una volta mi sento sereno e appagato, quindi non metterò nessuno in maglia Lakers dietro la lavagna. Questa volta tra i Minus devo inserire la NBA e vi spiego subito il perché.
⁉️ Che succede al League Pass?
Ho aspettato mesi nella speranza che la NBA ponesse rimedio a quello che reputo un pessimo servizio. Arrivati ad inizio gennaio, con una situazione che peggiora di giorno in giorno, non posso che utilizzare questo spazio per esibirmi in una mini invettiva contro l’NBA League Pass.
Utilizzo diversi dispositivi e app per guardare le partite, ma la mia principale fonte è rappresentata dalla Fire TV Stick. Dopo un inizio in cui la visione dei match si bloccava frequentemente, costringendomi a fare un restart per riprendere a guardare la partita, adesso è diventato quasi impossibile seguire i Lakers e le altre squadre a causa di lag così frequenti e così fastidiosi da non riuscire a vedere la palla che entra nel canestro.
Sono ormai tantissimi gli utenti che lamentano disservizi, anche negli Stati Uniti. Riusciremo ad avere un buon prodotto entro la fine della regular/inizio dei playoff? Permettetemi di essere scettico…
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte tra venerdì e sabato nella partita casalinga contro gli Atlanta Hawks.
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Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.