In copertina: Wenyen Gabriel e Thomas Bryant nel corso della gara tra Los Angeles Lakers e Dallas Mavericks alla crypto.com Arena (Adam Pantozzi, NBAE via Getty Images)
Un altro finale al cardiopalma, un’altra sconfitta dolorosissima nel crunch time. I Los Angeles Lakers perdono contro i Dallas Mavericks dopo un doppio overtime e recriminano per una serie di non chiamate degli arbitri sull’ultimo possesso del quarto periodo e del primo tempo supplementare.
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✅ Lakers vs Mavericks: i Plus
Giocarsela ad armi pari contro la quarta forza della Western Conference, nonostante le assenze di Davis, Reaves, Walker IV e Beverley, è un segnale positivo per i gialloviola. Analizziamo quali sono le risposte migliori avute da Darvin Ham.
🇸🇸 Gabriel, again
Nelle ultime settimane abbiamo esaltato il contributo di Thomas Bryant, che si è meritato i gradi di titolare in attesa del rientro di Anthony Davis. Giovedì notte, però, TB ha vissuto una serata da incubo (ne parlerò dopo) e ha lasciato posto nei minuti decisivi della partita ad un brillante Wenyen Gabriel.
La maggiore mobilità del giocatore sud sudanese è stata una delle chiavi che ha permesso ai Lakers di togliere la palla dalle mani di Doncic senza temere di essere puniti costantemente in situazioni di 4 vs 3.
Nel secondo tempo i Lakers hanno eseguito tanti blitz sui pick-and-roll giocati da Doncic. Una strategia già adottata a Dallas con risultati disastrosi (ricordate tutti i 52 punti nel terzo periodo).
Questa volta i californiani hanno eseguito con maggiore criterio i raddoppi e soprattutto lo hanno fatto schierando quintetti capaci di fare closeout e recuperi profondi.
Nella clip sopra l’unico weak spot difensivo in termini di stazza e altezza è Nunn. Tutti gli altri sono giocatori in grado di dare un contributo in aiuto e recupero. E così è stato.
I Lakers sono riusciti a mettere parzialmente fuori partita Doncic. Lo sloveno, infatti, non ha segnato neanche un punto dalla metà del terzo fino ai secondi finali del quarto periodo. Un dato che testimonia la bontà dell’esecuzione difensiva gialloviola.
Gabriel, però, non è stato determinante solo sulla palla. La sua lunghezza delle braccia, infatti, è servita anche a contestare le triple aperte in uscita dai raddoppi e a chiudere le linee di passaggio sui ribaltamenti di Luka.
Ma il contributo dell’ex giocatore dei Pelicans non si è limitato solo alla metà campo difensiva. Anche in attacco Gabriel ha fatto il suo, segnando una serie di canestri potenzialmente decisivi per l’esito del match.
Il canestro mostrato nella clip sopra arriva dopo il poster subito da Spencer Dinwiddie, che avrebbe potuto spostare in maniera definitiva l’inerzia del match a favore di Dallas. Se, invece, i gialloviola sono riusciti a restare in partita, gran parte dei meriti va allo stesso Gabriel.
Nel match contro i Mavericks il numero 35 dei Lakers ha fatto registrare il proprio season high per minuti giocati (33). Comprensibile quindi che anche lui, nel finale, abbia avuto un paio di momenti di sbandamento (vedi i due canestri segnati da Dinwiddie). In generale però è positivo che i Lakers, contro avversari di questo tipo, possano avere un’arma tattica difensiva differente rispetto al drop statico di Bryant.
🔋 Energy Russ
Non credo di dire un’eresia se affermo che giovedì notte Russell Westbrook è stato la nostra migliore arma offensiva, complici anche le serate no di James, Bryant e Schröder. Ho avuto l’impressione che Brodie sentisse più di tutti il match contro Luka e abbia provato a sfidarlo in entrambe le metà campo.
La partita di Russ è stata, come spesso accade, un su e giù degno delle migliori montagne russe. Non si contano, infatti, i layup comodi sbagliati tra quarto periodo e overtime. Tuttavia i suoi drive hanno avuto il merito di muovere la difesa dei Mavericks e generare opportunità per i Lakers a rimbalzo offensivo.
A questo vanno aggiunti i due liberi mandati a segno alla fine del quarto periodo e la serata positiva al tiro. Alla fine Westbrook chiuderà con un buon 3/6 da tre e metterà a segno un paio di canestri pesantissimi nel clutch.
Dall’altra parte Westbrook ha marcato spesso Luka in single coverage, provando ad innervosirlo con la sua fisicità. Più volte è stato bravo a negargli la ricezione quando Kidd, per evitare il raddoppio dopo il pick-and-roll, ha provato a cercare più spesso Luka in post.
Anche nella propria metà campo Russ ha avuto i suoi momenti di follia, su tutti il flagrant contro Luka che sarebbe potuto costare carissimo e il mancato raddoppio sul tiro del pareggio dello stesso Doncic a fine quarto periodo. Nel complesso, però, la partita di Westbrook è stata senza dubbio positiva così come positivo è stato il suo effort tra tempo regolamentare e supplementari.
🆙 Il ragazzo cresce
La partita di Max Christie non è stata rumorosa. Ma giocare con questa maturità contro un avversario del genere alla sua seconda apparizione nello starting five è senza dubbio una nota di merito.
Max non aveva iniziato benissimo la partita, complice anche un primo quarto dei Lakers abbastanza sonnecchiante. Nel secondo tempo, però, Christie è salito di livello insieme ai compagni di squadra offrendo un contributo silenzioso ma decisivo.
Il momento migliore dell’ex Spartans è arrivato a metà terzo quarto, quando è riuscito a capitalizzare dei buoni possessi difensivi dei gialloviola punendo Dallas in transizione.
Sono degni di nota anche un paio di possessi difensivi in uno contro uno contro Doncic, in particolare uno all’inizio del quarto periodo dove tiene il primo passo di Luka e soprattutto non si fa bullizzare, segno evidente che il lavoro fatto sul proprio corpo sta funzionando.
❌ Lakers vs Mavericks: i Minus
La sconfitta contro Dallas pesa per la classifica (è finito il tempo delle vittorie morali per i Lakers) e pesa anche per come è arrivata, tra la solita gestione pessima dei minuti finali e gli errori grossolani degli arbitri.
🤬 Bad crunch time moments
C’è un motivo se i Lakers sono una delle squadre peggiori nel clutch (NetRtg -13 in stagione). Nell’ultima puntata del podcast avevamo lodato i miglioramenti della squadra di Ham in queste situazioni che avevano portato i gialloviola a conquistare un paio di successi pesanti (su tutti quelli contro gli Heat e contro i Kings).
Nella partita contro i Mavs sembrava di essere tornati ad un paio di settimane fa, con la squadra incapace di trovare le soluzioni offensive migliori e puntualmente punita dalle giocate clutch della star avversaria di turno. Non importa che sia Lillard, Tatum o Doncic, il risultato è lo stesso.
Inevitabile partire da questo possesso. Come ho scritto sopra, i Lakers avevano avuto successo nel blitzare Luka. Basti pensare che prima di questo tiro Doncic aveva tentato solamente due conclusioni nel quarto periodo.
In questa circostanza i Lakers scelgono, in maniera difficile da spiegare, di non raddoppiare Luka dopo il cambio contro Schröder. Nulla di più facile per un giocatore come Doncic, che può comodamente tirare in testa a Dennis senza timore di essere contestato. Questo tiro va così ad aggiungersi alla già cospicua collezione di game-winner e game tying shot dello sloveno.
I Lakers avrebbero anche l’opportunità di vincere la partita sull’ultimo possesso, ma questa volta hanno poco da rimproverarsi.
Si potrebbe parlare tantissimo di questa azione. Gli arbitri, spiegheranno dopo, hanno valutato la giocata di Hardaway come una stoppata pulita. Il regolamento prevede di non fischiare fallo se il difensore tocca la palla prima di colpire la mano dell’attaccante. In questo caso, però, la guardia dei Mavs non solo tocca la mano di Troy Brown Jr., ma frana addosso all’ex giocatore dei Bulls.
Nei due overtime poi la squadra di Ham ha il demerito di non avere sfruttato diverse situazioni potenzialmente favorevoli. La prima riguarda i problemi di falli di Doncic. Lo sloveno ha commesso il quinto fallo sul finire del quarto periodo e ha potuto concludere la partita senza grossi problemi a causa dell’incapacità dei Lakers di attaccarlo con frequenza.
I Lakers, inoltre, erano sicuramente più freschi dei Mavericks. La squadra di Ham, infatti, aveva potuto beneficiare di diversi giorni di riposo dopo la trasferta di Denver e quella sera era riuscita ad avere delle rotazioni più ampie rispetto a Dallas. Doncic, per fare un esempio, ha giocato ininterrottamente gli ultimi 34 minuti del match, molti dei quali con problemi di falli.
Infine, a completare la frittata ci ha pensato ancora una volta la mala sorte, con il ferro che ha sputato un pullup di James e gli arbitri che si sono resi protagonisti di un’altra non chiamata decisiva.
Nel secondo overtime i Lakers pagheranno un po’ di stanchezza e probabilmente anche la frustrazione per le tante opportunità sprecate. Resta il rammarico per una partita che si poteva agilmente portare a casa con un po’ di saggezza/buona sorte in più.
😕 I problemi di Thomas Bryant
Nell’ultima puntata del podcast avevo detto che avrei guardato con particolare interesse questo matchup per Thomas Bryant. Temevo, infatti, che un maestro del pick-and-roll come Doncic potesse metterlo in difficoltà. Alla fine è andata peggio del previsto.
Bryant al momento non ha la mobilità e la comprensione del tempo e dello spazio per difendere in maniera efficiente i giochi a due contro avversari di questo tipo. Dallas lo ha messo in mezzo in decine di pick-and-roll ricavando quasi sempre un vantaggio.
In questa partita Bryant non solo non è riuscito a contestare Luka al ferro, ma ha eseguito anche male la drop, consentendo a Wood di fare il bello e il cattivo tempo ogni volta che rollava a canestro.
In questa partita Bryant ha avuto per distacco il peggiore plus minus di squadra: -17. Si tratta sicuramente di un campanello d’allarme in vista di un’eventuale partecipazione dei Lakers e di Bryant ai playoff.
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte (3:30 🇮🇹) tra Domenica 15 e Lunedì 16 Gennaio per affrontare i Philadelphia 76ers alla crypto.com Arena.
Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports™ (SS), Cleaning The Glass (CTG), NBA Advanced Stats (NBA) e Basketball Reference (BR). Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.
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Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.