In copertina: Anthony Davis e Malik Beasley durante la gara tra Bulls e Lakers (Jeff Haynes, NBAE via Getty Images)
Doveva essere rivincita e rivincita è stata. Sotto tutti i punti di vista. I Los Angeles Lakers espugnano Chicago in una partita condotta dal primo all’ultimo minuto e tornano al 50% di vittorie. La speranza, adesso, è che i gialloviola riescano a fare una run capace di assicurargli il settimo o l’ottavo posto.
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✅ Bulls vs Lakers: i Plus
Ci aspettavamo una reazione di natura tecnica ed emotiva e puntualmente è arrivata. I fautori vanno ricercati direttamente nello starting five.
💪 Starting Big
Prima del match contro i Chicago Bulls il quintetto composto da Russell, Reaves, James, Vanderbilt e Davis aveva giocato solo sette possessi insieme. Personalmente ero parecchio curioso di vedere questa lineup e in generale tutta la squadra al completo, fatta eccezione per Mo Bamba.
La curiosità è stata ben ripagata. Lo starting five schierato da Ham, infatti, ha fatto registrare un Net Rating di +62 in 16 minuti, mettendo subito le cose in chiaro nei primi frangenti del match.
I Lakers hanno cercato spesso LeBron James in post, sia contro Caruso che contro Beverley, consapevoli di poter sfruttare un palese mismatch o di poter generare tiri aperti in seguito ai raddoppi di Chicago. E così è stato. Troppa differenza di stazza e atletismo tra lo starting five gialloviola e quello dei Bulls, che non hanno avuto alcuna risposta contro lo strapotere fisico di LeBron e compagnia.
Nell’altra metà campo Ham ha scelto di togliere la palla dalle mani di LaVine e DeRozan portando addirittura alcuni blitz aggressivi sulla palla.
L’idea era quella di mettere fuori ritmo DeMar e Zach e, eventualmente, farsi battere degli altri. La strategia difensiva del coaching staff gialloviola è sembrata efficace, se è vero che le due star dei Bulls hanno chiuso il primo quarto con soli cinque tiri tentati complessivi e zero canestri dal campo.
Anche nel terzo quarto lo spartito è stato il medesimo, con i Lakers che sono riusciti ad allungare in maniera decisiva senza voltarsi più indietro.
Il nuovo starting five ha tutte le caratteristiche per giocarsela ad armi pari con i migliori starting five della lega. Oltre ad essere grosso in tutti i ruoli, può contare su cinque giocatori dall’ottimo IQ cestistico. E quando sai giocare a basket una soluzione tendi a trovarla quasi sempre…
🆙 Too Big
Nella partita in California i Lakers, anche a causa di scelte sbagliate di Ham, non erano riusciti a far valere il mismatch fisico. A Chicaco abbiamo visto tutta un’altra storia.
I gialloviola, infatti, hanno massacrato i Bulls a rimbalzo (45 vs 32), raccogliendo la bellezza di 13 rimbalzi offensivi tramutatisi in 29 second chance points.
Il frontcourt composto da LBJ, Vanderbilt e AD genera chiara problemi di spacing, ma può sopperire grazie ad un atletismo a tratti strabordante contro squadre di questo tipo. Il loro fit offensivo rimarrà sempre sospetto, specie ai playoff, ma rimango intrigato dalla loro potenziale versatilità difensiva e dalla loro capacità di garantire extra-possessi.
⏬ Too Small
Non servono tante parole per commentare la giocata della giornata: mio fratello Austin Reaves che vendica con stile il vecchietto LeBron e ammutolisce il cane che abbaia troppo spesso, al secolo Patrick Beverley. Il coronamento perfetto di una vicenda buona per fare click su YouTube e rispedire PatBev dove merita, cioè nel dimenticatoio.
❌ Bulls vs Lakers: i Minus
I Lakers devono fare qualche aggiustamento nelle rotazioni per evitare brutte sorprese.
😵 Second Unit Problem
Errare è umano, perseverare è diabolico, direbbe qualcuno. Per la seconda partita consecutiva i Lakers sono andati in difficoltà con la second unit. Questa volta la pietra dello scandalo non è l’esclusione di Rui Hachimura dalle rotazioni in luogo di Lonnie Walker IV, ma la scelta, a mio avviso incomprensibile, di giocare stretch prolungati con solo uno o addirittura nessuno degli starter.
Probabilmente nelle idee di Ham c’era di provare a mettere in ritmo due giocatori che hanno bisogno di possessi come Dennis Schröder e Malik Beasley, ma proprio la coppia di guardie è stata tra i peggiori in campo.
L’ex giocatore dei Jazz in particolare è sembrato totalmente alienato e spaesato. Entrano in particolare negli highlights degli orrori alcune palle perse che gridano vendetta.
Per fortuna i Lakers hanno vinto e possiamo farci due risate pensando alla goffaggine di queste palle perse. Appare però che i Lakers come in questo momento Beasley sia un vortice di sfiducia dal quale deve uscire urgentemente prima di perdere il posto nelle rotazioni.
Sarà compito di Ham recuperarlo prima dal punto di vista mentale e poi da quello che tecnico, magari inserendolo in quintetti più funzionali ed adatti a farlo esprimere al meglio. Difficilmente, ad esempio, potremo mai vedere qualcosa di positivo da lineup composte da Dennis, Beasley, Brown, Gabriel e Vanderbilit. Uomo avvisato…
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte (2:00 🇮🇹) tra Venerdì 31 Marzo e Sabato 1 Aprile per affrontare i Minnesota Timberwolves al Target Center.
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Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.