In copertina: Anthony Edwards e LeBron James nel corso di una gara tra Timberwolves e Lakers al Target Center (David Berding, Getty Images)

Ci sono stati diversi momenti nella stagione dei Los Angeles Lakers che lasciavano presagire un finale amaro, sulla stessa lunghezza d’onda del disastroso 2021/22. La terribile partenza con un record di 2-10, le beffe subite contro Pacers, Celtics e Mavericks, gli infortuni di Anthony Davis e LeBron James hanno più volte rischiato di rompere il giocattolo di Rob Pelinka e di porre fine all’era AD/James in gialloviola.

E invece, complice anche una trade che ha rivoltato completamente il roster, i Lakers potranno giocare il Play-In in casa contro i Minnesota Timberwolves ed accedere così ai Playoff.

Lo faranno dopo aver chiuso l’ultima parte di stagione con il miglior record della Western Conference (18-8 dopo la deadline), la miglior difesa e aver convinto diversi addetti ai lavori di poter quanto meno competere contro le migliori squadre ad Ovest.

Per arrivare a giocare i Playoff, però, c’è bisogno di un ultimo sforzo, bisogna superare i Minnesota Timberwolves (42-40), protagonisti di una stagione piena di alti e bassi e di un finale a dir poco tumultuoso.

La redazione di LakeShow vi propone la preview del Play-In, analizzando i principali temi tecnici e tattici di una sfida che, al netto delle assenze, si prospetta interessante.

🐺 Che squadra sono i Minnesota Timberwolves?

di Giuseppe Critelli

I Minnesota Timberwolves si sono presentati ai nastri di partenza della stagione 2022/23 con un roster completamente rivoluzionato dopo la trade che ha portato Rudy Gobert alla corte di Chris Finch.

Il prezzo pagato è stato altissimo (Patrick Beverley, Jarred Vanderbilt, Malik Beasley, Walker Kessler, le prime scelte 2023, 2025, 2027, 2029 e uno swap nel 2026), ma l’obiettivo un po’ pretenzioso del GM Tim Connelly era velocizzare la timeline di Towns e soprattutto di Edwards e McDaniels, assemblando una squadra subito competitiva per i vertici della Western Conference.

La stagione dei Timberwolves

I risultati sono stati abbastanza deludenti. I Timberwolves hanno iniziato la stagione con le marce ridotte e nel mese di dicembre – chiuso con un record di 5-10 e caratterizzato dal brutto infortunio al polpaccio di Towns – sembrava che l’esperimento Rudy Gobert fosse destinato a fallire prima ancora di cominciare.

Il centro francese è stato fin da subito una presenza scomoda nello spogliatoio e ha avuto parecchie difficoltà ad integrarsi offensivamente con i principali ball handler della squadra, ovvero D’Angelo Russell e Anthony Edwards.

Per questo motivo Connelly ha deciso di fare qualche cambiamento alla deadline, portando a Minneapolis uno dei migliori amici di Gobert e un veterano di lungo corso: Mike Conley.

La presenza stabilizzatrice di Conley, unita alla crescita esponenziale di Edwards da gennaio in avanti, ha salvato la stagione di Minnesota. Il record di squadra nel 2023 è 26-19 nonostante alcune sconfitte clamorose a Houston, contro i Pistons (due volte) e l’ultima sanguinosa L in casa contro i tanking Blazers.

Per tutta la stagione i Timberwolves hanno sempre dato la sensazione di essere pronti a fare il grande salto, ma alla fine non hanno mai trovato la continuità delle cosiddette pretender.

Size matters

Guardando le partite dei Timberwolves è impossibile non notare le dimensioni imponenti della squadra, specie nei ruoli 2-5. Se escludiamo, infatti, Mike Conley e il suo back-up McLaughin, Chris Finch può contare su una batteria di esterni estremante lunga e versatile.

Edwards e McDaniels sono probabilmente una delle migliori coppie di wing difensive in tutta la lega, con il secondo fortissimo candidato a chiudere la stagione nell’All-Defensive First Team.

Uno degli highlight principali della stagione dei Minnesota Timberwolves.

Il duo Ant-Jaden possiede una combinazione rara di atletismo, velocità di piedi e spirito competitivo che gli consente di eccellere anche contro i migliori attaccanti della NBA.

Se poi aggiungiamo uno dei miglior rim protector degli ultimi cinque anni (Gobert) e altri difensori grossi ed intelligenti come Kyle Anderson (connettore essenziale nello scacchiere di Finch), Taurean Prince e Naz Reid, capiamo perché Minnesota è una difesa top-10.

Una delle caratteristiche principali del loro impianto difensivo è la capacità di generare palle perse. Per il secondo anno consecutivo Minnesota è nella top-5 della lega per numero di rubate (8 a partita) e Opp. Turnover Percentage (15%). Merito delle mani veloci di Edwards e Slow Mo (entrambi nel 90%ile per percentuale di palle rubate e di stoppate) e di un sistema difensivo aggressivo sui portatori di palla.

Ball pressure, capacità di navigare i blocchi, mani veloci: in questo possesso c’è tutto il potenziale difensivo di Anthony Edwards.

Minnesota basa quindi gran parte del proprio successo sulle qualità difensive dei propri esterni e sulla rim protection di Gobert (Minnie è una difesa top ten anche per percentuale concessa al ferro).

Nella metà campo offensiva, invece, la situazione diventa più complicata. Dopo un inizio difficile, complice anche l’infortunio di Towns, Finch ha affidato la chiavi dell’attacco a Anthony Edwards. Da gennaio in avanti lo usage di Ant è stato costantemente sopra il 30% (fatta eccezione per il mese di marzo) e il prodotto di Georgia è diventato a tutti gli effetti il principale creator della squadra. I risultati, però, sono stati ambivalenti.

Edwards è infatti un atleta incredibile, ma le sue scelte offensive – migliorate ma non abbastanza – e la sua selezione di tiro non sono ancora quelle dei top del ruolo. Ha ancora la tendenza a sprecare troppi secondi sul cronometro palleggiando sul posto e a prendersi degli step back da tre che la difesa è ben felice di concedergli.

Rimane poi troppo elevato il numero di palle perse. Non a caso Minnesota, complice anche le ingenuità di Ant, si trova nella bottom five della lega per TOV%.

Sono addirittura otto i turnover di Edwards nello scontro diretto contro i Pelicans.

L’arrivo di Conley e il ritorno di Towns hanno reso sicuramente l’attacco di Minnesota più vario ed efficiente. I Lakers però hanno tutte le armi per rompere gli ingranaggi offensivi dei Timberwolves portandoli a commettere tanti errori gratuiti, come accaduto nel match dello scorso 31 marzo, e impedendogli di arrivare facilmente a canestro (Minnesota è quinta per frequenza di tiri al ferro e nona per efficienza).

Contro Minnesota Schröder è stato fondamentale per cambiare l’inerzia del match.

Sul Play-In, poi, pesano a favore dei Lakers le assenze per infortunio di Jaden McDaniels e Naz Reid che privano Finch di un potenziale LeBron stopper e di un uomo di energia determinante per la strutturazione big di Minnie. Non sappiamo, infine, quale sarà lo status di Rudy Gobert dopo la folle lite con Anderson nell’ultima partita di regular season.

Gobert being Gobert.

Un’eventuale sospensione dell’ex giocatore dei Jazz cambierebbe totalmente lo spartito tattico della gara, dando la possibilità ad Anthony Davis di dominare in single coverage contro Towns come avvenuto qualche giorno fa.

❌ Spegnere il motore del Lupo

di Nello Fiengo

Come avrete già letto nell’introduzione di Stuani preparare questa preview in poco tempo, senza notizie sullo stato di due giocatori fondamentali come Rudy Gobert e Jaden McDaniels, è un esercizio difficile ma anche molto stimolante.

Per quanto Karl-Anthony Towns e i due in dubbio siano giocatori importanti, lo spauracchio di questo Play-In è principalmente uno: Anthony Edwards.

Negli ultimi mesi siamo stati abituati a vedere Jarred Vanderbilt prendere in carico giocatori perimetrali con la struttura fisica della prima scelta 2020, sarà questa la scelta di Darvin Ham anche questa volta?

Proverò con un approccio simil-ingegneristico a descrivere prima lo spazio del problema per poi provare ad integrare nello stesso spazio una soluzione. Vediamo cosa ne viene fuori.

Space of the problem

Prima di rispondere alla domanda posta in precedenza vanno fatte delle valutazioni sulla “forma” offensiva dei Minnesota Timberwolves e su come i Los Angeles Lakers si possono adattare.

I playtype con maggiore volume della squadra di Minneapolis sono: spotup, transition e pick-and-roll e partendo da questi si può cominciare ad avere un’idea di come dovranno contrapporsi i Lakers.

L’efficienza offensiva dei Wolves non è altissima in nessuna di queste situazioni, anche se con l’arrivo di Mike Conley Jr. certi numeri sono migliorati.

Il primo elemento da analizzare è sicuramente l’attacco in transizione.

La squadra di Chris Finch gioca il 18% dei propri possessi in questa situazione risultando la settima nella lega per frequenza con una buona efficienza che gli permette di generare 1.158 PPP.

“Zommando” su Edwards si può notare Ant-Man come abbia nella transizione la situazione tattica dove, ovviamente aggiungerei, risulta più difficile da contenere.

Il ritardo di Jones costringe Reaves a rimanere su Gobert e non poter prendere in tempo Edwards. 2 punti facili.

L’ex Georgia segna 1.082 PPP in contropiede e la sua presenza spinge la squadra del Minnesota a correre di più e con maggiore efficienza: con il protagonista di Hustle in campo i nostri avversari al Play-In corrono di più (1%) e lo fanno in maniera efficiente con quasi 1 PPP in più.

Abbandonando per un attimo quanto succede in transizione un altro elemento da valutare è capire che tipo di team siano questi T-Wolves a metà campo.

Il 15.3% dei loro possessi arriva dal pick-and-roll, 23simi nella lega, ma in generale guardando isolation, off screen e post up non c’è nessuna di queste situazioni dove la loro efficienza e/o usage è vicina a quello che fanno in transizione e di conseguenza in spot-up.

Abbandonando i playtype e spostando il focus sulle zone di tiro possiamo osservare che i lupi risultano quarti per frequenza al ferro – sesti per efficienza – mentre sono dodicesimi per frequenza di jump shot con un’efficienza bassina: 19simi nella lega.

Brown tiene bene i primi due palleggi di Edwards e la vicinanza di Walker chiude una linea di penetrazione, i risultato è un jumper fuori ritmo che è il tiro che vogliamo che Edwards tiri con maggiore frequenza.

Solution integration

Fatta questa rassegna su cosa sono i Timberwolves si può pensare ai nostri Lakers e a cosa faranno, partendo dalla risposta alla domanda fatta inizialmente: probabilmente sì, sarà Jarred Vanderbilt a prendere in consegna Ant-Man ma ci saranno aggiustamenti da fare, specie in determinate situazioni.

In primis i Lakers dovranno cercare di non perdere troppi palloni, da lì parte la difesa dei Lakers.

L’incapacità dei gialloviola di essere efficienti nel difendere in transizione mi porta a rispolverare un detto famosissimo: la miglior difesa è l’attacco.

Generare pochi turnover significa eliminare il primo motore offensivo dei nostri avversari e di conseguenza spegnere il pericolo pubblico numero 1: Anthony Edwards.

Se riuscissimo con successo ad avere una difesa schierata per eliminare il contropiede l’altro elemento che Darvin Ham dovrà considerare è che mettere Vanderbilt sulla palla significa perdere il suo contributo in aiuto al ferro e trovarsi in situazioni di questo tipo:

Il quintetto piccolo dei Lakers impedisce a Gabriel di contare su un aiuto. Edwards cosi è ingiocabile.

Sicuramente LeBron James può aiutare in questo senso ma dobbiamo considerare un effort di squadra maggiore dato il carico offensivo che il Prescelto dovrà sobbarcarsi.

Dai numeri visti prima, in transizione o a metà campo, è importante difendere il ferro contro questo team e allora andrò contro quello che ho detto tante volte parlando della nostra difesa: i Lakers devono cercare di essere efficienti nel difendere a zona.

I Timberwolves stanno tirando il 36.5% da tre punti, ma il dato piu’ significativo è che i PPP per possesso spotup e da pick-and-roll scendono di almeno un 20% quando gli avversari si schierano a zona.

Questi numeri sono destinati a peggiorare senza Jaden McDaniels che sta tirando un buon 42% nelle corner three e mi fa quasi pensare che si potrebbe valutare addirittura una zona dispari, come quella che Hardy ha schierato contro di noi nell’ultima partita di regular season.

Questo tiro è generalmente pericoloso ma senza McDaniels le cose cambiano e non poco.

Una difesa 3-2 o 1-3-1 permette di avere maggiore copertura del perimetro lasciando meno coperti gli angoli.

Per quanto nella NBA moderna si cerchi di ridurre drasticamente il numero di corner three avversarie con l’attuale strutturazione del roster dei Twolves sono le triple above the break, specie a causa di Towns, a dover essere contenute.

Facendone una mera questione di numeri, i Twolves con il loro miglior tiratore dagli angoli sono ventiseiesimi per efficienza in attacco contro la zona. L’assenza del numero 3 potrebbe peggiorare ulteriormente questo numero e dare ad Ham quel piccolo vantaggio che potrebbe portare i Lakers a vincere la partita e quindi raggiungere la post season.

Il secondo motore offensivo dei Twolves è arrivato alla deadline, ed è Micheal Conley Jr.

Con l’ex Utah in campo i Twolves generano 8.2 PPP in più, un numero enorme: 81simo percentile nella lega.

Lettura di spazio e tempo perfetta. Conley è un pericolo dal pick-and-roll.

L’efficienza offensiva dell’ex Ohio State non è una cosa che vi racconto io per la prima volta, ma guardando alla sua carriera aveva fatto meglio di quest’anno solo 5 volte in 15 stagioni.

I numeri da ball handler sono spaziali: 1.25 punti per possesso e la sensazione che la sua presenza in attacco sia fondamentale per dare a Finch un ordine che altrimenti non avrebbe, per ovvi motivi, lasciando palla in mano ad un attaccante come Anthony Edwards.

Quando il drop è troppo profondo state sicuri che il floater di mano destra di Conley colpirà.

Perdere poco il pallone per abbassare l’efficienza di squadra e del loro miglior attaccante, variare dalla difesa ad uomo a quella a zona per aumentare la presenza al ferro e contenere il pick-and-roll di Conley sono i tre principi su cui Ham dovrà insistere per potersi giocare una grande serie playoff contro Ja ed i Grizzlies.

🥊 Attaccare i Wolves

di Luca Novo

I Minnesota Timberwolves, per Cleaning The Glass, sono l’ottava difesa della NBA con 113.7 punti concessi su 100 possessi. La difesa di coach Finch è particolarmente efficace quando può schierare la coppia Gobert-Towns, infatti con tale strutturazione il Net rRating difensivo diventa 106.6, pari al 98%ile NBA.

Il punto di forza risiede nella protezione del ferro, contro le twin towers si tira poco (solamente il 32% di tiri concessi al ferro, 69%ile NBA) e soprattutto male (57.3% corrispondente al 99%ile NBA).

L’assenza di Jaden McDaniels avrà senza dubbio un grande impatto, l’ala dei Wolves è infatti uno dei candidati più credibili alla selezione dei quintetti All-NBA e soprattutto è stato per tutta la stagione uno dei migliori difensori sulla palla contro le star avversarie.

L’attacco dei Lakers si troverà dunque di fronte un avversario che eccelle a contrastare quelli che sono i punti di forza delle stelle gialloviola, di conseguenza la qualità della partita di Davis e James presumibilmente sarà decisiva per le sorti dell’incontro.

La partita di Anthony Davis

La stagione 2021-22 di The Brow è legata in modo negativo ai Wolves e Gobert: i due infortuni, infatti, che hanno di fatto rovinato la sua annata sono avvenuti a Minneapolis ed in uno scontro di gioco contro il francese.

Il Play In rappresenta l’occasione di riscatto definitivo e l’augurio è che Davis possa ripetere il fatturato registrato nelle due partite di stagione regolare, quando in entrambe ha messo a referto 38 punti risultando il top scorer in campo.

AD sarà marcato principalmente da Gobert, contro cui in stagione ha tirato 5-13 e 7-13. Il francese è l’unica arma credibile in mano a Finch per arginare l’unicorno gialloviola, mentre Towns, in marcatura su Vanderbilt, agirà in aiuto al ferro. KAT inoltre avrà il compito di difendere su AD nei momenti in cui Rudy rifiaterà in panchina.

A mio avviso il successo di Davis passerà attraverso due fondamentali: la qualità dei suoi blocchi e la sua attività a rimbalzo offensivo. Il tallone d’Achille di Gobert risiede nel drop alcune volte troppo profondo nella difesa sul pick-and-roll. Se The Brow sarà in grado di liberare spazio per Russell e Reaves potrà creare opportunità per i compagni e per se stesso, inoltre in tale contesto tecnico si aprono spazi per andar a rimbalzo, autentica cartina tornasole delle partite del numero 3.

Gobert non è impeccabile nella difesa del pick and roll, in questa occasione DLo è bravo a pescare il taglio a canestro di Davis.

Un’altra chiave per Davis sarà cercare di attaccare Gobert fronte a canestro, soprattutto in situazione di early offence e nei momenti in cui Towns sarà in panchina. Il suo vantaggio tecnico è quello della maggiore agilità e in questo contesto, oltre a trovare punti, sarebbe importante anche indurre il centro avversario a commettere falli.

fronte a canestro Davis può sfruttare la maggiore agilità nei confronti dell’avversario.

Le assenze di McDaniels e Reid rendono la panchina di Finch particolarmente corta, e se Gobert non fosse in grado di stare in campo per almeno 30 minuti AD potrebbe beneficiare di diversi possessi di marcatura individuale di Towns, ovvero un avversario che non può contenerlo.

AD ha tirato 5-6 contro KAT nella partita del 31 Marzo.

La partita di LeBron James

Se c’è un giocatore che beneficerà dell’assenza di Jaden McDaniels questo è senza dubbio LeBron James. L’ala dei Wolves in stagione è stata in grado limitare il Prescelto nelle due partite stagionali giocate e tenerlo a 3-10 e 2-6 dal campo.

A marcare il numero 6 gialloviola sarà così Kyle Anderson, che senza dubbio non ha le doti atletiche del più giovane compagno di squadra, ma è probabilmente uno dei pochi in termini di IQ cestistico a poter stare con James; non a caso nella partita del 31 Marzo è riuscito a fare un discreto lavoro contro un LeBron non al top della condizione fisica.

SloMo non cade su alcuna finta, regge l’impatto fisico di LBJ, muove bene i piedi e contrasta al meglio il tiro in allontanamento.

Presumo, vista la struttura dei Wolves, cche coach Ham come nella gara di Minneapolis ricorrerà a quintetti big dando più minuti del solito ad Hachimura e Gabriel. In questo contesto penso che per LeBron non sarà semplice penetrare dentro l’area avversaria a difesa schierata, sia per le dimensioni fisiche degli avversari che per il traffico creato dai compagni di squadra.

Mi aspetto dunque un LeBron che cercherà di attaccare in contropiede e nei primi secondi dell’azione non appena possibile. Per quanto la difesa dei Wolves sia da elogiare a metà campo, non è così impeccabile in transizione: secondo Cleaning the Glass, infatti, è solo 18ma in tale categoria. Inoltre, anche in attacco i Edwards e compagni sono solo 26mi per efficacia in contropiede, di conseguenza una partita ad alto ritmo dovrebbe favorire i gialloviola.

LeBron in semitransizione può essere un rebus complesso per i Wolves senza McDaniels.

Un fattore importante per LBJ sarà il tiro da fuori. Contro una difesa così chiusa e un avversario che predilige il drop coverage come Gobert, LeBron avrà senza dubbio tiri comodi a disposizione da oltre l’arco. Inoltre, per la probabile struttura big della squadra, verranno a mancare alcune conclusioni di Beasely e Brown che avranno presumibilmente meno minuti, quindi Bron dovrà anche svolgere un compito da volume shooter.

Nelle ultime 4 uscite il Prescelto ha tirato con un ottimo 18-37 dall’arco, se dovesse riuscire a mantenere simili percentuali coach Finch dovrebbe ripensare alla sua strategia difensiva.

La tripla con cui LeBron ha chiuso la regular season a cui è seguita l’auto incoronazione del Re.

The X Factor

Tra i role player gialloviola il giocatore che può fare la differenza è Rui Hachimura. Il giapponese è reduce da un periodo positivo e le dimensioni della frontline avversaria indurranno coach Ham ad aumentare il suo minutaggio.

Nella partita del 31 Marzo è stato particolarmente positivo e per la vittoria gialloviola è auspicabile un simile contributo. Nell’ultimo confronto tra le due squadre Rui è riuscito a dare un ottimo contributo a rimbalzo e a reggere in difesa contro KAT. La sua abilità in transizione e come rollante, inoltre, può creare grattacapi alla stella avversaria, mentre a difesa schierata rispetto a Vanderbilt garantisce senza dubbio spaziature migliori.

Per i dati di nba.com KAT ha tirato 0-4 contro Hachimura nell’ultima gara di stagione regolare.
Nelle ultime partite Hachimura è stato particolarmente coinvolto in transizione e in tale situazione può rappresentare un problema per Towns.

Personalmente mi aspetto molto da Rui nella gara di Play In, così come dalle due stelle. Se questi 3 giocatori saranno produttivi in attacco, penso le possibilità di affrontare Memphis ai Playoff siano più che buone.

Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.

Torinese, consumatore seriale di eventi sportivi. Grazie a Magic Johnson nasce la passione per la pallacanestro, i Lakers e la costa Ovest degli Stati Uniti. Esperienza NBA trentennale dal divano di casa. Phil Jackson è la guida spirituale di riferimento.

Ingegnere, partenopeo disperso tra le Alpi svizzere, world traveler. Ho cominciato con Clyde Drexler per finire ai Lakers. Everything in its right place, no?

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